more info IMPIANTI ANTINCENDIO CON NOVEC 1230
  
GIELLE vi offre soluzioni complete ed integrate per impianti antincendio con Novec 1230 : rivelatori, unità di controllo, tubazioni di scarico e ugelli.

L’impianto antincendio con Novec 1230 è composto:
- da uno o più recipienti contenenti Novec™ 1230 marcati T PED e pressurizzati con azoto a 25 bar
- un sistema di comando ed attivazione
- una rete di tubi di distribuzione
- ugelli di erogazione
Ogni sistema è conforme alla norma NFPA 2001 e calcolato con software approvato dai principali enti di certificazione per un tempo di scarica inferiore a 10 sec.

Ecco come funziona l'mpianto antincendio col Novec 1230
I sensori rilevano l’incendio nella fase iniziale del processo di combustione, prima ancora che l’occhio umano possa vederne la fiamma.
Il sistema rilascia nella zona protetta il liquido estinguente, contenuto in serbatoi pressurizzati con azoto.
L’estinguente evapora al momento della fuoriuscita e si diffonde in maniera uniforme nel locale.
L’estinguente soffoca il processo di combustione in quanto assorbe il calore più velocemente di quanto il fuoco sia in grado di sviluppare.
Il sistema viene ricaricato e pressurizzato, anche sul posto se necessario.

Il principio di funzionamento del fluido estinguente NOVEC 1230 è quello della saturazione dell'ambiente (total flooding); questo sistema di funzionamento ha il grande vantaggio di non doversi preoccupare dell'ubicazione dei materiali a rischio, né della loro conformazione perché crea condizioni omogenee in tutto l'ambiente. 

Per il trasporto si possono utilizzare normali contenitori non pressurizzati, senza quindi dover sottostare alle 
prescrizioni ADR.


Essendo il fluido NOVEC 1230 a temperatura ambiente in fase liquida, non necessita per il suo travaso in bombole di costose e complicate apparecchiature, sia per le attività di manutenzione che per quelle di ricarica. In effetti in caso di scarica dell'estinguente, sarà sufficiente versare il fluido nella bombola e ripressurizzare la stessa con una piccola bombola di azoto, operazione che può essere tranquillamente effettuata con una officina mobile.

Altro parametro essenziale è la valutazione del volume effettivo da proteggere, determinante per definire la quantità di gas da impiegare. Le caratteristiche dell'ambiente da proteggere sono fondamentali per una corretta progettazione dell'impianto, tanto che le norme NFPA ed ISO 145020 prevedono espressamente il test di tenuta denominato Fan Door Integrity Test; la chiusura di tutte le aperture tramite serramenti automatici e soprattutto l'arresto immediato dei sistemi di ventilazione sono fondamentali per l'efficacia del sistema.

In particolari ambienti di dimensioni contenute dove sono presenti numerose aperture più o meno sigillate, da dove può uscire rapidamente il gas estinguente, è frequente l'utilizzo di sistemi a scarica principale e di mantenimento. Dopo la prima scarica principale, segue una scarica aggiuntiva di "mantenimento" , appunto per mantenere la concentrazione nei valori di concentrazione richiesti per lo spegnimento.

Per quanto riguarda i limiti di concentrazione ed esposizione delle persone al gas estinguente NOVEC 1230 ci si riferisce a quanto previsto da NFPA 2001 e da ISO 14520.

Campi d’applicazione
- CED e centrali telefoniche
- Locali contenenti apparecchiature elettroniche
- Macchine speciali
- Archivi
- Musei
- Biblioteche
- Veicoli
- Navi civili e militari
  
  
   
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